Famosa per la pregiata mandorla Scelta o Pizzuta d’Avola e per il rinomato vitigno denominato Nero d’Avola, è una caratteristica cittadina di circa 32.000 abitanti ad una ventina di chilometri a sud di Siracusa. Fu costruita in pianura dopo il terribile terremoto del 1693, che rase al suolo Avola Antica, situata invece sul Monte Aquilone. Opera dell’architetto ed ingegnere gesuita Padre Angelo Italia, la struttura urbanistica di Avola è caratterizzata dalla sua forma ad esagono e dalla regolarità e simmetria delle strade. Il centro storico è inoltre caratterizzato da cinque piazze quadrate, disposte secondo una croce. Quella principale, piazza Umberto I, è situata al centro e le altre quattro si trovano alle estremità della croce stessa.
Sia il Monte Aquilone che la fascia costiera sono stati oggetto di insediamenti urbani sin dalla preistoria. Nella fascia pianeggiante si trova infatti il Domen Ciancio, monumento preistorico formato da due grandi massi di supporto e da una lastra di pietra per copertura. Altre testimonianze sono una necropoli del IV – V secolo d.C. ed una villa ellenistico-romana del IV secolo d.C. Il Monte Aquilone fu abitato dai Sicani ed in seguito dai Siculi, per via della sua collocazione naturale, autentica fortezza naturale.
Nell’Alto Medio Evo inizia un periodo florido con la costruzione del castello-fortezza, avente forma di un serpente alato. In posizione strategica, aveva una funzione di controllo su tutta la pianura sottostante e la costa sud-orientale della Sicilia. Nel 1361 Avola divenne baronia e feudo di Rolando d’Aragona, nel 1542 fu elevata a marchesato. Oltre al castello, vi erano numerosi edifici sacri e civili, ma il terremoto del 1693 rase al suolo tutta la città. Dopo l’evento nefasto gli avolesi, non volendo risalire sul monte Aquilone, preferirono stabilirsi in pianura in contrada Mutubé. Nasce pertanto Avola moderna.