Segesta è un’importante e suggestiva zona archeologica, situata sul monte Barbaro nel territorio di Calatafimi, nell’entroterra trapanese. Recenti scavi, hanno permesso di ricostruire la storia e l’evoluzione delle varie forme della città, dal primo insediamento preistorico, alla città Elima, all’abitato fortemente ellenizzato di età classica, a quello ellenistico-romano, fino alle rioccupazioni medievali. Segesta, assieme ad Erice fu uno dei principali insediamenti degli Elimi, antichissimo popolo di cultura e tradizione peninsulare, che secondo la tradizione proveniva da Troia. Successivamente subì l’influenza dei Greci, e raggiunse una tale importanza tanto da essere capace di coinvolgere persino Atene e Cartagine nella sua secolare ostilità con la rivale Selinunte.
Distrutta quest’ultima grazie all’intervento cartaginese nel 408 a.C., Segesta fu a sua volta successivamente conquistata e distrutta da Siracusa nel 307a.C. In seguito poi durante la prima guerra punica fu occupata dai Romani.Si pensava che la città fosse stata abbandonata dopo la caduta dell’impero Romano d’Occidente e le successive invasioni barbariche in Sicilia. Recenti indagini hanno mostrato invece la presenza di un villaggio in età musulmana ed un successivo insediamento normanno-svevo, attorno ad un castello sulla sommità del monte Barbaro. Pertanto oltre i monumenti più noti, costituiti dal Tempio greco in stile dorico ed il Teatro ellenistico-romano, oggi sono visibili anche i resti di un castello, di una moschea, di una chiesa fondata nel 1442 e tantissime altre testimonianze delle civiltà passate. Dalla seconda metà del XIII sec. la città non fu più abitata.