Il nome è sufficiente per richiamare alla mente uno dei sommi poeti della lingua italiana che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. Una cittadina tranquilla immersa in un accogliente quanto rilassante paesaggio
Forse è stata la stessa atmosfera di sereno romanticismo che si respira ancor oggi a far innamorare il Petrarca di questa cittadina medievale. Ancora ben conservata, nel suo centro storico si ergono palazzi e ville eleganti, mentre tutto intorno si respira la quiete sentimentale dei Colli Euganei.
Era il 1370 quando il Petrarca giunse in questo piccolo paese, e rimase talmente stregato dalla bellezza straordinaria di questo ambiente che decise di prendervi dimora in una casa immersa nel verde, che la tradizione vuole gli sia stata donata da Francesco da Carrara, signore di Padova.
Il Petrarca morì pochi anni dopo, nel 1374, e venne sepolto in un’arca di marmo rosso di Verona al centro della Piazza principale di fronte alla Pieve di S. Maria.
Nella sua casa, ogni anno meta di migliaia di visitatori, sono raccolti cimeli e numerose testimonianze sulla sua vita e tutte le stanze sono decorate da interessanti affreschi che si ispirano alle opere del poeta.
Arquà ha una storia molto più antica, però.
Nell’omonimo laghetto, che si trova poco lontano dalla cittadina, sono stati rinvenuti dei reperti palafitticoli che documentano l’esistenza di un abitato già in epoca preistorica, forse uno dei più antichi di tutto il territorio euganeo.
Oggi questo piccolo gioiello trecentesco è ancora un posto dove passeggiare in silenzio su strade lastricate, sotto gli ariosi portici, ammirando pregevoli architetture tra le quali numerosi palazzetti di tipica impronta veneziana.
Un enorme patrimonio storico che negli ultimi decenni è stato recuperato e valorizzato, tanto che oggi Arquà Petrarca fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia“. (lq)