Rispetto a Lampedusa, [B]Linosa[/B] è notevolmente più piccola, ma di altrettanta bellezza. Situata a circa 30 miglia dalla sorella maggiore e lontana dalle rotte turistiche, è un’oasi di tranquillità, dotata di paesaggi naturali ancora intatti.
Il [B]paese[/B] abitato da circa 500 persone, si raccoglie attorno al porticciolo. Le caratteristiche casette colorate, dal giallo-ocra al rosa ed al celeste, ed incastonate nella lava nera, costituiscono davvero un bel paesaggio.
La costa è caratterizzata da calette nascoste, qualche spiaggia di sabbia nera e tanti scogli. Il territorio, principalmente montuoso, è caratterizzato dalla terra di colore nero, in quanto costituito essenzialmente da rocce vulcaniche. Il giglio marino cresce spontaneo sulla scura lava, spruzzata qua e là dal verde dei fichi d’india. Sono tre i vulcani sull’isola, ormai inattivi. Il [B]Monte Nero[/B], alto 107 metri, consente di godere di un panoroma sensazionale sulla sottostante baia, dove nella spiaggia le tartarughe molto spesso depongono le uova. Secondo per altezza, il [B]Monte Rosso[/B] (187 metri) è ricoperto da terrazze destinate alle coltivazioni, un vero spettacolo. Il più alto è il [B]Monte Vulcano[/B], che guarda su [B]Cala Pozzolana di Levante[/B].
Pur non avendo boscaglia nè alberi ad alto fusto, il paesaggio si mostra meno brullo ed arido rispetto a Lampedusa. Grazie al terreno fertile gli abitanti si sono da sempre dedicati più all’agricoltura che alla pesca. Sull’isola si allevano bovini allo stato brado, le cui carni sono particolarmente saporite.