L’ampia e soleggiata conca della Valbelluna, delimitata a nord dalle Vette Feltrine e a sud dal Monte Tomatico, accoglie la città di Feltre.
Di [B]origine romana[/B], nel corso dei secoli fu lungamente contesa per la sua posizione strategica.
Prima di consegnarsi spontaneamente a Venezia nel 1404, Feltre conobbe il dominio delle aristocratiche famiglie dei da Camino, degli Scaligeri, dei Carraresi e dei duchi d’Austria.
Nei quattro secoli di governo veneziano, interrotti solo dalla devastazione del 1510 ad opera di Massimiliano I d’Asburgo, Feltre conobbe un periodo di notevole benessere economico grazie alla costituzione di una ricca borghesia mercantile. Una ricchezza che si tradusse anche nella vita culturale e artistica della città. I palazzi dalle splendide facciate affrescate le valsero l’appellativo di “[B]città dipinta[/B]”.
In via Mezzaterra, asse della cittadella storica, risaltano [B]palazzo Salce-Aldo-vini-Mezzanotte[/B] e la chiesa di San Giacomo Maggiore, mentre nella parallela via del Paradiso, si può visitare la [B]Galleria d’Arte moderna Carlo Rizzarda[/B], che documenta la tradizione locale di lavorazione del ferro battuto. Il Museo civico ospita opere di Gentile Bellini, Cima da Conegliano, Lorenzo Luzzo, Palma il Giovane e Pietro Marescalchi. Tra gli edifici sacri si ricorda la Cattedrale, ricostruita in stile rinascimentale tra il 1514 e 1585.
Un’intera cittadina che testimonia un passato illustre e aristocratico, Feltre è un piccolo scrigno di preziosi capolavori.
Molti anche i [B]personaggi che hanno dato lustro [/B]alla città. Ricordiamo il giurista Vittore Dolce, il Beato Bernardino Tomitano, predicatore conosciuto per l’accesa polemica contro l’usura e fondatore dei Monti di Pietà, il pittore Lorenzo Luzzo e Panfilo Castaldi, a cui si deve parte del merito dell’invenzione dei caratteri mobili di stampa. (lq)