La vallata è molto caratteristica e ricca di folklore. La parte meridionale a partire dal XIII sec. fu dominio dei signori di [B]Quart[/B] e degli [B]Challant[/B], e poi dei [B]Savoia[/B] nell’ottocento. La parte settentrionale fu invece feudo dei vescovi di [B]Sion[/B], che poi favorirono l’immigrazione dei [B]Walser[/B], che hanno lasciato nel territorio dei segni evidenti. Tra le numerose manifestazioni legate al folclore, la festa patronale di [B]San Giovanni[/B], il 24 giugno, vede uomini e donne indossare i tipici e colorati abiti Walser, cuciti a mano. La sera prima, il 23 giugno si accendono i falò, che illuminano tutta la vallata, ed ha inizio la famosa [B]Festa della Birra[/B], in cui assieme a piatti e dolci tipici, è possibile gustare una buonissima birra tedesca non pastorizzata.
La parte antica del paese di [B]Gressoney-Saint-Jean[/B] si trova attorno alla piazza [B]Umberto I[/B], molto bella e circondata da edifici caratteristici risalenti al XVII e XVIII secolo. Nei pressi da visitare la chiesa dedicata a [B]San Giovanni Battista[/B], risalente al XVI secolo, ma ristrutturata successivamente. La parte moderna del paese invece è un’attrezzata stazione turistica, dotata di numerosi alberghi e residence.
La [B]Regina Margherita[/B] in estate amava soggiornare spesso da queste parti, dapprima presso la villa del barone Luigi Beck collezionista di trofei di caccia, raccolta oggi in un museo visitabile. In seguito la Regina fece costruire prima [B]Villa Margherita[/B], oggi sede del Municipio, e poi il fiabesco [B]Castel Savoia[/B], situato ai piedi del Colle della Ranzola in località Belvedere, immerso nel verde di un parco. L’edificio, che imita un maniero medievale, è costituito da un nucleo centrale attorniato da cinque graziose torri cuspidate. E’ visitabile sia l’interno, che il giardino botanico attorno.
A Issime si trova l’interessante chiesa di [B]San Giacomo Maggiore[/B] del XVI sec., in cui poter ammirare sulla facciata gli affreschi del giudizio universale.
Per gli amanti della natura innumerevoli sono gli itinerari, per i quali conviene contattare l'[B]A[/B]zienda di [B]I[/B]nformazione ed [B]A[/B]ccoglienza [B]T[/B]uristica. Da Gressoney-Saint-Jean partono molti sentieri, come quello che raggiuge Brusson attraverso il colle della [B]Ranzola[/B], oppure quello che porta al colle di [B]Pinter[/B] e Champoluc.
A partire dalla seconda metà dell’ottocento ebbe inizio la competizione per la conquista delle vette del [B]Cervino[/B] a 4478 metri e del [B]Monte Rosa [/B]a 4637 metri. Oggi grazie all’aiuto delle esperte guide alpine è possibile ripetere quelle imprese, percorrendo i sentieri che portano ai rifugi. Tra le escursioni più impegnative per esempio, quella del [B]periplo del Monte Rosa[/B], attraversando ben sette valli (tra Svizzera, Valle D’Aosta e Piemonte), compresi alcuni passaggi della traversata che fecero i Walser.