La Casa di Giorgione prende il nome dal prezioso Fregio che il maestro realizzò (1502-1503) lungo la parete Est della sala maggiore. Esiste anche un altro fregio, quello ovest, che appartiene invece ad un anonimo e meno ispirato pittore. Entrambi hanno tonalità tendenti alla terra gialla, con qualche chiaroscuro ottenuto con la biacca e
il bistro.
Il Fregio attribuito a Giorgione è un susseguirsi apparentemente casuale di oggetti, strumenti, tondi con teste di uomini illustri, cartigli con stralci dalla Bibbia e da opere latine.
[B]Diverse le interpretazioni[/B] a riguardo: c’è chi sostiene vi sia un chiaro riferimento alla caducità della vita, per cui la fama e le virtù conquistate con lo studio delle Arti Liberali superano la concretezza delle Arti Meccaniche; c’è chi invece vi legge una chiave astrologica, intesa nel senso scientifico, secondo le teorie di fine ’400. Ecco dunque che la rappresentazione
della congiunzione di Saturno, Giove e Marte in Cancro, nonché dell’eclissi del sole e della luna, tutti fenomeni verificatisi nei primi anni del ‘500, diventano eventi astrali apportatori di sciagure, cui seguono due
trofei d’arme. Per arti e sapere non c’è speranza, strumenti musicali e disegni giacciono quasi abbandonati. “Se vuoi essere saggio volgi lo sguardo al futuro”: il motto del penultimo cartiglio allude ad un
monito che indica nella saggezza e nella ragione i soli mezzi per restituire un futuro positivo all’uomo e alle arti.