La pianura verso Treviso

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Itinerari

Fondata a cavallo tra XII e XIII secolo lungo l’asse viario dell’antica Postumia, Cittadella era centro amministrativo del contado e avamposto militare di Padova, che fronteggiava la sua omologa trevigiana Castelfranco. Il percorso, profondamente segnato dal tracciato territoriale imposto dalla centuriazione romana, conduce da Padova alla cittadina fortificata toccando la magnificenza di villa Contarini a Piazzola sul Brenta, per
continuare idealmente in provincia di Treviso, con Castelfranco appunto, e concludersi con l’eleganza di villa Emo a Fanzolo.

A [B]Piazzola sul Brenta[/B], fra Padova e Cittadella, emerge l’imponente complesso architettonico di villa Contarini che nacque da una progressiva trasformazione dell’antico castello, prima rimodellato in villa forse da
Palladio (1546) e poi, tra il 1660 e il 1675, ingrandito fino a divenire una vera e propria reggia. Un viale prospettico introduce nella corte d’onore, un’ampia esedra delimitata da un semi-emiciclo porticato che fungeva da
foresteria. Il corpo centrale è affiancato da grandi ali balaustrate seicentesche, che si prolungano sul lato destro fino a ricongiungersi alla foresteria tramite un
passaggio su arcate che supera la roggia Contarina. All’interno della residenza, che fu teatro di feste memorabili, si percorrono ambienti riccamente decorati tra cui spiccano la sala della Musica e la sala delle audizioni, una sopra l’altra, comunicanti tramite un’apertura circolare dalla quale le note suonate nel livello superiore si diffondevano in quello sottostante, ottenendo un effetto acustico purissimo. Nel retrostante parco di oltre 40 ettari si alternano piante esotiche,
peschiere e laghetti.

L’ellittica cinta di mura che racchiude [B]Cittadella[/B] è intatta immagine di un brandello di medioevo. All’interno, l’edilizia veneta a portici sviluppa in un reticolato regolare l’incrociarsi delle due strade da Padova a Bassano, da Vicenza a Treviso. Rifondata nel
1220-21 dai padovani in opposizione alla trevigiana Castelfranco, la città è accomunata all’avversaria dall’ordine e dall’armonia dei tracciati urbani: cerchio e quadrato perfetti, ripartiti da due assi ortogonali attorno a cui il tessuto edilizio si articola in rigorose
scacchiere. Su piazza Pierobon, baricentro del nucleo storico, prospetta la chiesa dei Ss. Prosdocimo e Donato, di origine duecentesca ma rifatta nel XVI secolo e poi ricostruita in forme neoclassiche (1774-1826); nella
sagrestia si ammirano Cena in Emmaus di Jacopo Bassano, Flagellazione di Palma il Giovane e altri dipinti di scuola veneta dei secoli XVI-XVIII. Delimita il lato occidentale della piazza la loggia del Municipio, originaria del XIV secolo ma ristrutturata ai primi del
’900. Proseguendo verso ovest, in direzione di porta Vicenza, si supera il Teatro sociale (1817-28); muovendo invece a est, verso porta Treviso, si incontra il Palazzo Pretorio.
Sull’asse nord-sud si trovano la quattrocentesca Podesteria di fuori e la torre di Malta, fatta costruire nel 1251 come carcere politico da Ezzelino da Romano. Di fronte è la chiesa del Torresino, edificata a ridosso delle
mura nel XIII secolo e ampliata nel XVIII. Più avanti, fuori le mura, sorge la pieve di S. Donato risalente al XII secolo, per lungo tempo principale sede religiosa dell’abitato.

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