Il 13 ed il 14 agosto si svolge la [B]Sfilata dei Giganti[/B] – u Giganti e a Gigantissa, i mitici fondatori della città. Lui straniero, Moro, chiamato Grifone si innamora di lei, Mata, abitante del villaggio di Camaro e si converte al cristianesimo. La leggenda probabilmente simboleggia il fatto che qui, a differenza di altre città siciliane l’Islam non prese molto piede. I due giganti sono rappresentati da enormi statue a cavallo in cartapesta, alte circa nove metri.
A ferragosto invece si svolgono i festeggiamenti dedicati all’Assunzione di Maria, con la spettacolare Processione della [B]Vara[/B]. Si tratta di una imponente “macchina” piramidale alta circa 13 metri e pesante una decina di tonnellate, risalente al XVI secolo. La Vara rappresenta l’ascensione della Madonna in cielo, quindi nella sua struttura alle varie altezze vi sono tutte le gerarchie angeliche con alla sommità il Cristo, che sorregge la madre sul palmo della mano. Tutta la pesante struttura poggia su di una sorta di slitta in acciaio, che non è dotata di ruote, ma scivola sull’asfalto bagnato. L’atmosfera è molto suggestiva: più di mille persone di ogni ceto sociale e tutti con grande sforzo in segno di devozione trascinano “la Vara”, avvinghiati a due grosse corde in canapa, lunghe un centinaio di metri, al grido di “viva Maria”. Anticamente sulla struttura della Vara prendevano posto bambini di età compresa tra i quattro ed i quindici anni, legati per mezzo di corde. Nel 1681 a causa di un guasto, la giovane che impersonava la Vergine e quattro bambini, che rappresentavano gli angioletti, precipitarono giù dal carro, fortunatamente senza ferirsi in modo grave. I fedeli allora addebitarono la causa di questo incidente alla fanciulla, che raffigurava la Madonna, supponendo che non fosse illibata. A seguito di quell’incidente il clero mise maggior cura nella scelta della ragazza, che doveva rappresentare la Vergine. Oggi la Vara inizia il suo percorso da Piazza Castronovo e da qui procede fino in piazza Duomo, dove il vescovo benedice sia i fedeli che il carro.