E’ nota in tutto il mondo per aver dato i natali a Giorgione. Città murata per definizione, la storia di Castelfranco è legata alla sua strategica posizione nel Veneto centrale
Città murata – città di [B]Giorgione:[/B] Castelfranco Veneto vive nel mito dell’artista più straordinario ed enigmatico del XV secolo. Di quello che viene considerato il genio misterioso della luce e del colore restano poche, ma preziose opere.
Come l’ermetico Fregio di Casa Marta Pellizzari, che la tradizione ritiene essere stata la casa dell’artista, e la celeberrima Pala del Duomo raffigurante la Madonna con Bambino, San Francesco e San Liberale, da poco riconsegnata alla città dopo un lungo lavoro di restauro.
Eretta da Treviso nel XII secolo a difesa del confine con le terre padovane e vicentine, Castelfranco è la [B]città murata per definizione[/B]: un imponente quadrilatero di mattoni rossi costruito sopra un preesistente terrapieno il cui nome deriva da “castello franco”, a significare che i suoi primi abitanti non pagavano le imposte.
La scenografica Piazza intitolata al Giorgione è il fulcro di questa città che conserva all’interno delle sue mura [B]gioielli architettonici e artistici[/B]. Tra questi il [B]Duomo[/B], costruito tra il 1724 e il 1746, su progetto di Francesco Maria Preti. Al suo interno sono conservate numerose opere d’arte, affreschi di Paolo Veronese, dipinti di Jacopo Bassano, Paolo Piazza, Pietro Damini e do altri pittori di scuola veneta dei secoli XVI, XVII e XVII.
Tra il 1600 e il 1700 Castelfranco fu patria di importanti [B]uomini di scienza[/B] come Jacopo, Giordano e Vincenzo Riccati, dell’architetto Francesco Maria Preti e del famoso musicista Agostino Steffani.
Anche il paesaggio di Castelfranco, al pari di quello asolano, affascinò e ispirò poeti e scrittori: il diarista Marin Sanudo ne esaltò le caratteristiche militari, mentre Ippolito Nievo fu stregato “dal [I]vago e grazioso prospetto del paese illuminato da quel quarticello di luna messo un po’ sbilenco[/I]”. (lq)