Situata nel cuore dell’Isola a 568 metri di altezza sul mare, Caltanissetta è il luogo ideale di partenza per visitare tutta la regione. Infatti grazie alla sua posizione centrale è possibile fare delle belle escursioni in tutte le provincie siciliane, con rientro in giornata. Tra le principali attrattive del territorio nisseno, i siti archeologici testimoniano le antiche civiltà che insediarono il territorio, soprattutto Sicani, Siculi e Greci. Da visitare inoltre i suggestivi castelli feudali della zona.
Nell’ottocento Caltanissetta era famosa per le fiorenti [B]miniere di zolfo[/B], ma la concorrenza dell’America pose fine a questa ricchezza causandone la chiusura; oggi i vecchi impianti abbandonati sono solo meta di turisti.
Molto caratteristiche sono le manifestazioni religiose durante la [B]Settimana Santa a Pasqua[/B]; in particolare dal Mercoledì al Venerdì si svolgono la processione della Real Maestranza, cioè l’unione degli antichi gruppi di Arti e Ceti, la processione delle sedici Vare, raffiguranti le scene della passione e morte di Cristo, ed infine la processione del Cristo Nero, un crocefisso in legno di colore scuro portato a spalla dai “fogliamari”, cioè i raccoglitori di frutta e verdure selvatiche, che sono scalzi in segno di devozione.
Le origini della città risalgono ad un villaggio greco-siculo chiamato [B]Nissa[/B] del VI sec.a.C., così come testimoniato dai ruderi venuti alla luce sul monte [I]Gebel Habib[/I]. L’attuale città ai piedi del monte S. Giuliano fu fondata invece dagli Arabi, che invasero la Sicilia nell’827 a.C., e prese il nome di [I]Qalat-an-Nisa[/I], “il castello delle donne”. Successivamente viene conquistata dai Normanni nel 1087, per poi passare agli Svevi e quindi agli Angioini. Sotto il dominio degli Aragonesi divenne contea e fu governata dalla famiglia Lancia a partire dal 1296 e poi da quella dei Moncada dal 1406 fino al XVII secolo. Solo dopo il periodo del feudalesimo nel 1818 Caltanissetta diventa capoluogo di provincia. Nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia.