La parte più antica della città, di chiara impronta veneziana, non conserva nulla del suo passato altomedievale, né di quello romano. Baricentro urbano e luogo d’incontro dei bellunesi è lo slargo Campedél,
ufficialmente piazza dei Martiri; sul lato nord affacciano il neoclassico palazzo Cappellari Prosdocimi e la cinquecentesca chiesa di S.Rocco, rimodernata a metà ‘800. Nell’attigua piazza Vittorio Emanuele II si fronteggiano
il Teatro comunale di Giuseppe Segusini (1835), il cinquecentesco palazzo Doglioni e il palazzo Fulcis-De Bertoldi, ricostruzione tardosettecentesca di preesistenti edifici.
Fulcro della vita politico-religiosa bellunese, [B]piazza del Duomo[/B] è uno spazio articolato,frutto di interventi architettonici cinquecenteschi, su cui prospettano la
cattedrale, palazzo dei Rettori e la Torre civica.
Il Duomo (VII secolo) si presenta nella veste che gli diede Pietro Lombardo nel 1517, mentre si deve a Filippo Juvarra il disegno del campanile, eretto nel 1732-43; il luminoso interno in stile rinascimentale conserva opere
di Andrea Schiavone, Cesare Vecellio, Jacopo Bassano, Palma il Giovane e altri. Di fronte è il Battistero, del 1520 ma trasformato nell’800, con fonte battesimale sormontato da una statua di Brustolon. Chiude il fronte nord della piazza il [B]palazzo dei Rettori[/B] (1491), sede della Prefettura, la cui facciata, sopra l’arioso loggiato, è animata dal serrato allineamento di bifore centinate. Sulla destra si elevano la torre dell’Orologio (1549) e il palazzo dei Vescovi-conti (1190), più volte rimaneggiato.
Un po’ arretrato rispetto alla piazza, [B]palazzo dei Giuristi[/B] (1664) accoglie le collezioni storico-artistiche del Museo civico; di grande interesse la Pinacoteca, che vanta opere di maestri locali: Simon da Cusighe, Bartolomeo Montagna, Giovanni da Mel, i Ricci,
Alessandro Longhi, ma anche C. Vecellio, Palma il Giovane e Domenico Tintoretto. Tra gli scultori spicca Brustolon. Le sezioni preistoriche e archeologiche annoverano
materiale preistorico e antichità romane.
Tra piazza Vittorio Emanuele e via Rialto, [B]porta Doiona [/B](1553), che era il principale accesso alla città vecchia, mantiene nella fronte interna l’originario aspetto medievale (1268).
Via Rialto introduce a [B]piazza del Mercato[/B], antico sito del foro romano; vi si riconoscono una fontana del 1410, il palazzo dell’ex Monte di Pietà (1501) e la gotica loggia dei Ghibellini (1471), inglobata in un palazzo del XVI secolo.
Si prosegue in via Mezzaterra, che fu l’asse mediano del castrum e della città medievale; deviando dalle sue architetture venete, via Brustolon conduce alla trecentesca chiesa di S. Pietro, rifatta verso la metà del XVIII secolo, che custodisce quattro portelle d’organo di Schiavone, pale scolpite da Brustolon, e una Madonna di S. Ricci.
Dall’adiacente Seminario gregoriano, le atmosfere d’epoca di via S. Maria dei Battuti avviano a porta Rugo, già parte delle mura trecentesche ma rimaneggiata nel 1622. Da
qui si scende a borgo Piave, suggestivo quartiere fluviale con tratti d’impianto urbano quattro-cinquecentesco.
Da piazza Vittorio Emanuele II, i palazzi inqueseicenteschi
di via Roma conducono a S.Stefano (1468), l’unica chiesa compiutamente gotica del Bellunese; all’interno conserva
opere di C. Vecellio e Brustolon.