Ricostruito dagli Arabi in collina dopo aver abbandonato la città antica in valle, il centro è caratterizzato da piccole viuzze e cortili. Tra le decine di chiese si ricorda quella dell’[B]Addolorata[/B] e di [B]San Francesco di Paola[/B], nel quartiere Rabato, di [B]San Giuseppe[/B], di [B]San Domenico[/B] con l’ex monastero che oggi ospita il municipio, [B]Dell’Itria[/B], dell’[B]Immacolata[/B] e di [B]Santa Maria dei Greci[/B], costruita sui resti di un tempio dorico del 480 a.C dedicato ad Athena, i cui resti sono in mostra in un piccolo cortile interno. La [B]Cattedrale[/B] dedicata a San Gerlando risale al XI sec. Nonostante quest’ultimo sia il santo patrono della città, gli agrigentini sono più legati a [B]San Calogero[/B], a cui è dedicata una festa molto sentita la prima e la seconda domenica di luglio.
A circa quattro chilometri dal centro storico, sorge la casa museo di [B]Luigi Pirandello[/B] (1867), drammaturgo agrigentino famoso in tutto il mondo, che custodisce cimeli, fotografie ed altri oggetti