Il Duomo e le Chiese di S.Nicolò e S.Francesco

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Chiese

Lo scrittore Giovanni Comisso definì il complesso del Duomo “Il piccolo Vaticano”: oltre alla Cattedrale
infatti comprende il Battistero, il Vescovado e le Canoniche. La Cattedrale, dedicata a San Pietro, fu costruita originariamente nei secoli XI-XII (la cripta romanica fu infatti compiuta probabilmente nel 1030) ma ciò
che vediamo oggi risale principalmente alla ricostruzione effettuata nel XVIII secolo in stile neo-rinascimentale. Nel 1836 fu invece costruito il pronao che caratterizza la
facciata sulla piazza con la sua ampia scalinata. L’orizzonte è solcato dalle sette cupole, di cui cinque allineate sull’asse della navata centrale.
Tra le molte opere conservate all’interno della chiesa vogliamo segnalare l’Annunciazione del Tiziano, lo splendido dipinto che l’artista cadorino dipinse nel
terzo decennio del XVI secolo.

La “Morte Nera”, l’epidemia di peste che falcidiò l’Europa
tra il 1348 ed il 1350, bloccò la costruzione della [B]chiesa di San Nicolò [/B]che i Domenicani avevano iniziato agli albori del XIV secolo, sfruttando i lasciti che papa Benedetto XI, al secolo fra’ Niccolò Bocassino da Treviso, aveva generosamente donato. Ad esaltazione dell’ordine domenicano, passata l’ondata di morte, il pittore Tomaso
da Modena fu incaricato di affrescare la Sala del Capitolo del Convento: i ritratti dei maggiori rappresentanti della gloria domenicana ci guardano ancora dalle antiche mura e come non notare quel frate occhialuto che con sguardo curioso sfoglia le pagine di un libro. Probabilmente è la
prima rappresentazione di occhiali nella storia dell’arte.
La chiesa si caratterizza per l’atmosfera calda e luminosa dei suoi interni e per l’ottima acustica che ben si confaceva alle esigenze di un ordine di frati predicatori
quale appunto erano i Domenicani.

Altra chiesa molto amata dai Trevigiani è il [B]Tempio di San Francesc[/B]o, la cui austera architettura ben sposa quegli ideali di semplicità ed essenzialità tanto cari
all’ordine francescano, specie negli interni, dove le nude pareti a mattone e la luce soffusa creano un ambiente di grande equilibrio e profonda spiritualità. Tra le opere conservate all’interno bisogna ricordare, nella navata destra, la tomba di Francesca Petrarca, figlia del poeta, defunta a Treviso nel 1384, mentre in quella sinistra
si possono ammirare affreschi di Tomaso da Modena e di alcuni allievi.

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