Accanto al suggestivo intrico lagunare, Venezia vanta un dolce litorale che permette di associare alla visita del capoluogo una vacanza di sole, spiagge e natura, sempre all’insegna della cultura e dei colori locali; il Veneto orientale è infatti un territorio ricco di storia, con un
interessante patrimonio monumentale di età romana e medievale. Il paesaggio sfuma dalla terra all’acqua, dai reticoli degli appezzamenti alle barene, fino al
mare aperto. Partendo da Mestre, l’itinerario segue la costa toccando noti centri balneari come Lido di Jèsolo e Càorle, per poi spingersi nell’entroterra.
Centro portuale al margine occidentale della Laguna, dove ha inizio il ponte ferroviario e stradale per Venezia, nel ’700 [B]Mestre[/B] era luogo di villeggiature patrizie; dopo il primo conflitto mondiale, con la costruzione di Porto Marghera prima e del polo chimico poi, conobbe un’eccezionale crescita urbana e demografica. Nell’ultimo trentennio ha accolto quanti hanno abbandonato la Venezia insulare, ma oggi l’immagine di Mestre come periferia residenziale cresciuta a fianco dell’area industriale è cambiata, grazie alla riqualificazione del centro storico.
Oltrepassato il piccolo borgo di Altino con la sua area archeologica romana e l’interessante museo annesso, il percorso prosegue alla volta di Jèsolo, centro moderno con un passato di vicus romano. In località Le Mure conserva le fondazioni di due basiliche, resti significativi della città antica: la prima è dei secoli VIII-IX; la seconda (ricostruita nel dopoguerra) risale all’XI secolo, ma venne edificata su una precedente aula paleocristiana. A poco più di 3 km sorge uno dei più rinomati centri balneari dell’alto Adriatico, [B]Lido di Jèsolo[/B]: 12 km di arenile finissimo fronteggiato da bassi fondali con i caratteristici pontili protesi nell’acqua.
All’estremità occidentale la spiaggia continua lungo il [B]litorale di Cavallino[/B], una lingua di terra che chiude al mare Adriatico la Laguna nord, raggiungibile in motonave anche da piazza S. Marco. Da Punta Sabbioni, il cui faro segnala l’accesso principale alla Laguna, transitavano i velieri carichi di spezie e di merci provenienti dall’Oriente. La foce del Sile, il faro e la darsena turistica e poi, risalendo lungo il fiume, il canneto e i pescherecci, fanno di questo antico ponte daziario un parco balneare di grande fascino floro-faunistico. La spiaggia sabbiosa con la sua estesa pineta è frequentata dai campeggiatori.
Tornando verso Lido di Jèsolo, lungo il rettilineo della Piave Nuova si giunge a [B]Eraclea Mare[/B], frequentato centro balneare alle cui spalle si riconosce il cordone di dune che separava il mare dalle paludi. A ovest dell’abitato è la laguna del Morto (detta “el Mort”).
Alla foce del Livenza si trova invece [B]Porto Santa Margherita[/B], altra vivace località marittima che vanta una delle darsene più attrezzate dell’Adriatico. L’itinerario costiero prosegue verso [B]Càorle[/B], noto centro balneare di antiche origini, già porto romano nel I secolo a.C. Il nucleo antico, un tempo solcato da tre riparalleli alla linea di spiaggia, ha conservato la struttura urbana a tridente, incentrata sulle due antiche isole. Nella piazza principale sorge la cattedrale (1038), eretta su una basilica tardocarolingia; nel catino absidale è la “pala d’oro”, in realtà d’argento, con formelle bizantine e gotico-veneziane (secoli XII-XIV).
A nord di Càorle, verso l’interno, sorge il centro agricolo di C[B]oncordia Sagittaria[/B], che conserva uno dei siti archeologici romani e paleocristiani più suggestivi del Veneto: nel 1873 un ritrovamento casuale nell’abitato, sorto come vicus romano all’incrocio tra la via Postumia e la via Annia, diede inizio alla riscoperta della città distrutta dagli unni nel 452. Dal piazzale della cattedrale, una scala scende alla Basilica Apostolorum, chiesa paleocristiana (IV secolo) che conserva parte della pavimentazione musiva. Al fianco destro della cattedrale è il Battistero (1089). Il Museo civico archeologico raccoglie oggetti di età romana, paleocristiana e altomedievale.
Poco distante è [B]Portogruaro[/B]: il mare è a 19 km, ma “porto” lo fu, per via del Lémene che vi scorre rigando pigro la piana, per almeno mezzo millennio, fino al declino del ‘600. Pregevole è il nucleo storico, disposto lungo due assi principali paralleli al corso d’acqua.
Si trova in piazza della Repubblica l’edificio più importante della città: la Loggia Comunale, il cui corpo centrale venne ricostruito fra il 1372 e il 1379. La piazza è ornata da una vera da pozzo con due gru in bronzo, simbolo della cittadina. Tangente alla piazza, corso Martiri della Libertà è l’asse principale del borgo antico, chiuso dalla cinta muraria duecentesca. Il Museo nazionale concordiese, che conserva i reperti del sepolcreto paleocristiano di Concordia Sagittaria, fu istituito nel 1885 ed è oggi uno dei musei archeologici più importanti dell’Italia settentrionale.