Il primo insediamento umano risale all’era [I]Paleolitica[/I], come emerge da ritrovamenti di un villaggio paleocristiano. In vari punti dell’isola ed anche sott’acqua sono venuti alla luce sepolture, sistemi di cunicoli, cisterne scavate nel tufo ed una moltitudine di reperti archeologici.
Ustica fu un punto strategico per i traffici ed i commerci per i [B]Fenici[/B], i [B]Greci[/B], i [B]Cartaginesi[/B] ed i [B]Romani[/B]. Successivamente l’isola fu la base delle scorrerie dei Saraceni, che si nascondevano con le loro navi per attaccare di sorpresa i naviganti. Al tempo del dominio dei [B]Borboni[/B] in Sicilia, furono edificate sull’isola due torri di guardia a protezione dei coloni, oggi sedi del [B]museo archeologico[/B] l’una e della Riserva Marina l’altra.
Nel 1759 un decreto imperiale di [B]Ferdinando di Borbone[/B] impose una progressiva colonizzazione dell’isola da parte di volontari palermitani, trapanesi ed eolici, creando così una piccola comunità stabile. Ustica fu anche luogo di destinazione per i deportati: i Borboni vi confinarono i prigionieri politici, così come fecero i Savoia ed i fascisti. Nel 1961, per sollevazione popolare il confino fu abolito. Oggi ad Ustica vivono circa 1.300 abitanti.