Castelfranco Veneto ha dato i natali a una delle più
straordinarie figure della storia dell’arte, il Giorgione
(1478-1510), il cui ricordo traspare, orgoglioso, in ogni
angolo della città.
All’interno del [B]Duomo di Santa Maria Assunta [/B]e San Liberale, a destra del presbiterio, è tornato a risplendere
uno dei pochi capolavori datati dell’artista (circa 1504 -1505), [B]la Pala [/B]che, dopo numerosi e talora maldestri restauri, eccezion fatta per quello più complesso e importante subito tra il 2002 e il 2003,
rappresenta un tesoro inestimabile per la città di Castelfranco.
Commissionata da [B]Tuzio Costanzo[/B] per la propria cappella di famiglia, in occasione della morte del figlio
Matteo, essa raffigura la Madonna in trono con il Bambino, san Francesco e san Nicasio che impugna l’insegna dei cavalieri di Malta, ordine cavalleresco a cui appartenevano
sia il santo che il committente; sullo sfondo, non più il tradizionale ambiente sacro, ma un paesaggio ampio di campagne e colline. La rappresentazione è una chiara
interpretazione della pittura tonale veneziana di fine Quattrocento dove il colore, protagonista indiscusso, definisce l’immagine attraverso una sapiente sovrapposizione di più strati; il concetto di disegno è ormai lontano, luci ed ombre sfumano ora in un
chiaroscuro morbido ed avvolgente.