La montagna d’inverno non vuol dire solo sci, skilift e discese mozzafiato. In Veneto ci sono anche altri modi per divertirsi restando sempre in contatto con la natura.
Instancabili cani aspettano il loro musher; la slitta è lì, attrezzata di tutto punto.
Davanti un paesaggio sconfinato dove presto il silenzio sarà rotto dalla corsa e dal loro abbaiare felice.
Lo sleddog è uno sport praticato in quasi tutti i comprensori montani del Veneto. Sono molte le scuole che propongono corsi per diventare esperti musher, i guidatori della slitta.
Una tranquilla passeggiata in sella a un cavallo ha lo stesso fascino dello sleddog: lontano dal resto del mondo, nella quiete assoluta che solo la montagna d’inverno sa regalare.
Mentre per chi ha proprio bisogno di adrenalina viene proposto il taxi-bob: una folle corsa sul ghiaccio a oltre 100 chilometri orari. Stesse velocità e stesse emozioni sono garantite con lo snow rafting, uno sport estremo chiamato anche “panico bianco”. Accompagnati da guide esperte si possono scendere i pendii più ripidi su di un gommone pneumatico.
Molti i comprensori dotati anche di uno stadio del ghiaccio dove i più bravi possono compiere coreografiche piroette o giocare a hockey, mentre i principianti muoveranno i loro primi passi sulle lame affilate assistiti da abili maestri.
Le temperature rigide invernali trasformano infine le cascate in pareti vertiginose lisce e dai riflessi alabastrini. Basta quindi attrezzarsi con l’equipaggiamento adatto per provare l’emozione di un’arrampicata sul ghiaccio
– In marcia con le ciaspes:
Quando la soffice coltre bianca copre prati e boschi e arriva sino alle vette più alte, è il momento di indossare le “ciaspes”. Un modo alternativo per fare splendide escursioni e vivere la natura con incanto e stupore
Prima degli sci e degli snowboard, gli abitanti delle montagne si muovevano nel paesaggio innevato con ingombranti racchette che impedivano di sprofondare nella neve.
Nelle valli Ampezzane le chiamano ciaspes (ciaspole), ma la loro origine è delle zone artiche del nord America, dove venivano utilizzate dagli eschimesi per camminare sulla neve profonda.
Tornate di moda negli ultimi anni, quasi tutte le località montane venete propongono divertenti passeggiate con le racchette ai piedi e due bastoncini per migliorare l’equilibrio sul terreno.
Si sprofonda meno nella neve, la marcia è meno faticosa rispetto allo sci, è più semplice muoversi in spazi ristretti. Insomma, un modo alternativo per godere del paesaggio incantevole dei boschi e del silenzio irreale delle valli.
E poi non serve essere dei professionisti perché le ciaspes non sono altro che “grandi piedi”, oggi costruiti in materiali sempre più leggeri e resistenti.
Uno sport alla portata di tutti, anche dei bambini, che permette di godere di paesaggi straordinari e scoprire una natura ancora incontaminata, lontano dalle affollate piste da discesa, in un silenzio quasi magico e irreale.
Ovviamente i percorsi semplici non richiedono un allenamento particolare, che risulta invece indispensabile per quelli più impegnativi.
– Telemark:
Intorno al 1860 le montagne norvegesi si scendevano così: con pesanti sci in legno, scarponi in cuoio, un lungo bastone e… tallone libero! Questa è la tecnica del Telemark, rimasta invariata rispetto a due secoli fa, tranne che nei materiali che oggi sono più leggeri e maneggevoli. Abbandonata dopo la nascita dello sci alpino, questa disciplina venne riscoperta nel 1983 e oggi viene praticata su quasi tutte le piste dei comprensori veneti.
Quest’antica tecnica di discesa è conosciuta anche come “sciata a tallone libero” e permette di camminare e fare cambi di direzione con gli sci ai piedi nella caratteristica ampia curva inginocchiata, servendosi di un unico lungo bastone.
Non esistono regole ben precise per il Telemark, ma una cosa è certa: è impegnativo e faticoso e permette di sciare anche in neve fresca e profonda, anche senza impianti di risalita grazie agli scarponi che lasciano libero il tallone.
Coinvolgenti le manifestazioni in cui i “telemarker” si esibiscono con quella che sembra una elegante danza sulla neve indossando caratteristici abiti d’epoca.
Molte sono le possibilità di praticare questa disciplina sulle montagne venete e altrettante sono le scuole che l’insegnano. A Cortina d’Ampezzo, per esempio, è nato il [I]Club Amanti del Telemark[/I] che ogni anno organizza diverse manifestazioni