Un’area protetta istituita dalla Regione Veneto nel 1990. Il suo emblema è il Semprevivo delle Dolomiti, una rara pianta grassa presente solo in queste magiche montagne. Nel 2009 parte del Parco è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dall’UNESCO.
I giganti rocciosi del Cadore si innalzano come campanili slanciati, mentre le pareti strapiombanti diventano il paradiso degli scalatori più esperti. Poi lo sguardo scende da questo antico mondo di pietra e incontra Cortina d’Ampezzo, e poi ampie e verdeggianti vallate, boschi, laghetti, cascate.
Siamo nel cuore delle Dolomiti orientali, al confine con l’Alto Adige, in un paesaggio naturale di straordinaria bellezza, privo di insediamenti abitativi, che una legge regionale tutela dal 1990. Circa 11.000 ettari di territorio in gran parte proprietà indivisa delle Regole d’Ampezzo, i consorzi delle antiche famiglie locali che garantivano un uso collettivo dei boschi e dei pascoli ampezzani.
La conca d’Ampezzo ha un fascino antico, con le sue impressionanti pareti rocciose che offrono scenari da cartolina. Le cime delle Tofane, la Croda del Béco, la Croda Rossa d’Ampezzo, il Cristallo sono alcuni dei giganti spettacolari delle Dolomiti orientali. E poi laghetti, torrenti, cascate e malghe che contribuiscono a formare ambienti naturali ricchi di flora e fauna selvatica.
Foreste di conifere, monumentali abeti rossi, faggi e larici coprono i fianchi delle valli, sostituiti sulle pendici rocciose dal pino mugo. Tra le specie endemiche e rare, esclusive dell’area, rientra il Semprevivo delle Dolomiti, preso a simbolo del Parco.
In quest’ambiente straordinario si incontrano stambecchi, camosci, aquile e gufi reali, il rarissimo picchio tridattilo, volpi e donnole, fino ai recenti avvistamenti di orsi bruni e di avvoltoi degli agnelli.
Un paesaggio mozzafiato in cui riscoprire il fascino di una camminata o un giro in mountain bike. Mentre gli esperti scalatori potranno concretizzare un sogno arrampicandosi su queste cime, immersi in un irreale quanto emozionante silenzio.