Il parco nazionale del Circeo è un parco nazionale istituito nel 1934 in una delle più antiche aree naturali protette d’Italia, ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio storico, lungo il tratto di litorale tirrenico compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di 8.917 ettari e prendendo il nome dall’omonimo promontorio; la superficie totale del Parco è composta dal valore inserito sull’Elenco Ufficiale per il parco stesso, sommato a quello delle diverse riserve naturali che ne fanno parte, che nell’elenco compaiono separate. Fu istituito, nel 1934, dall’Amministrazione Forestale del tempo, per volere di Benito Mussolini, dietro suggerimento del Sen. Raffaele Bastianelli, al fine di tutelare gli ultimi resti delle Paludi Pontine che proprio in quegli anni venivano bonificate. Il parco nazionale del Circeo è inoltre una “riserva della biosfera” dell’UNESCO dal 1997, ed è stato candidato al titolo di “patrimonio dell’umanità”.
È la cima montuosa del Monte Circeo che tocca i 541 m e che ha dato il nome all’intero Parco Nazionale. Geologicamente parlando, si tratta di un massiccio calcareo-dolomitico del Mesozoico formatosi per sedimentazione in una zona non ben definita dell’attuale Tirreno e successivamente scorso su strati di flysch, per circa 200 chilometri, fino a occupare la posizione attuale. Secondo la leggenda, sul Circeo viveva la maga Circe che, dopo aver tentato di trasformare Ulisse e i suoi compagni in porci, come narrato nell’Odissea, li accolse per un anno e diede loro preziose informazioni. Visto da lontano, il Circeo assomiglia ad una donna addormentata o ad un ippopotamo, il che, secondo alcuni, ha dato origine alla leggenda di Circe.