
Le sue rocce millenarie sono state palestra di studio per molti geologi, mentre la ricchissima flora ha attratto sin dal 1700 botanici da tutto il mondo. Un territorio dalla natura selvaggia e dai panorami mozzafiatoL’aquila reale si libra con insospettabile leggerezza e sfiora le vette appuntite di queste montagne cantate da Dino Buzzati come “le più enigmatiche, intime, segrete (…) commoventi per le storie che raccontano, per l’aria d’altri secoli, per la solitudine paragonabile a quella dei deserti”.
Le Dolomiti Bellunesi, considerate tra le più belle cime del mondo, si trovano ai margini delle Alpi sud-orientali e disegnano un paesaggio che alterna dolci altipiani a pareti vertiginose.
Il Parco Nazionale, istituito nel 1990, comprende un’area di circa 32.000 ettari e si estende tra le Valli del Cismon e del Piave. Nel 2009 parte del Parco è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dall’UNESCO.
Le Alpi Feltrine, il gruppo del Cimonega e del Pizzocco, i Monti del Sole, i gruppi della Schiara e Talvena e del Pramper-Mezzodì: sono queste le montagne dalle quali si ammirano gli scenari meravigliosi, e apparentemente inaccessibili, del Parco delle Dolomiti.
Alcune vette sono coperte da nevi perenni che alimentano piccoli laghi d’alta quota, ruscelli e cascate. Altre sono solcate da forre profonde e inaccessibili, spuntoni rocciosi, ampie conche glaciali e ghiaioni solitari. Sono paesaggi dove si ammirano bizzarre forme di carsismo alternate a prati coloriformi.
Affascinanti le foreste con maestosi abeti bianchi, rossi, e poi carpini, faggi e querce.
Ricchissima la flora che con le sue oltre 1500 specie vegetali è stato uno dei motivi fondamentali per l’istituzione del Parco. Botanici da tutta Europa, sin dal ‘700, sono arrivati qui per studiare rarità come la Campanula morettina, eletta a simbolo dell’area tutelata, il Lilium carniolicum e l’Alyssum ovirens. Di grande interesse anche la fauna. Durante le escursioni è facile imbattersi in branchi di camosci, caprioli, cervi e anche mufloni, mentre da alcuni anni sono ritornati la lince e l’orso bruno.
I confini del Parco sono stati recentemente ampliati per farvi rientrare due aree di estrema rilevanza storica. Si tratta della Certosa di Vedana, in Comune di Sospirolo, e delle ex miniere di Valle Imperina in Comune di Rivamonte.