Alla base della lingua italiana grazie soprattutto agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, il dialetto toscano è, tra i dialetti italiani, quello che dal latino si è discostato di meno.
A seguito dell’unificazione dell’Italia fu scelto pertanto come lingua da adoperare per l’intera nazione.
Tramandati dalla tradizione toscana, ecco per voi una raccolta di proverbi e detti popolari, spesso vere perle di saggezza. Leggerli rappresenta pertanto anche un modo di avvicinarsi alla cultura di questa regione.
Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio. … e un pisano solitamente risponde: che Dio t’ascolti!
Ladro piccolo non rubbà che il ladro grande ti farà impiccà. Ladro piccolo non rubare perché il ladro grande ti farà impiccare.
Finché il medico studia, il malato muore. Mentre il medico fa la diagnosi, il malato muore.
Nella botte piccina c’è ‘r vino bòno. Riferito sia a persona che anche alle piccole cose, dove spesso si possono trovare piaceri inaspettati.
Fiorentin mangiafagioli, lecca piatti e tovaglioli… Probabilmente considerati persone “fin troppo parsimoniose”.
L’hai voluta la bicicletta? O pedala! Un modo per infierire su chi ha commesso un errore.
Chi piscia ‘ontrovento si bagna la ‘amicia. Chi la fa controvento si bagna la camicia.
Quando ‘r diavolo t’accarezza, vole l’anima. Quando qualcuno ti liscia, ha bisogno di qualche favore.
Da Montelupo si vede Capraia: Dio li fa e poi li appaia