Ragusa è praticamente composta da due centri abitati dalle caratteristiche urbanistiche opposte e completamente separati dalla cosiddetta “Valle dei Ponti”. Ibla, “Ragusa Iusu” cioè di sotto, è rimasta un borgo medievale, in cui trovano posto degli edifici barocchi. Davvero suggestiva, è costituita da stradine strette e contorte, con le abitazioni arrampicate sulla collina. L’altra Ragusa, quella “Supra” cioè sopra, ha una struttura settecentesca con le strade dritte e gli incroci ad angolo retto, ed è praticamente una città moderna. Tutto questo a causa del terribile terremoto, che nel 1693 colpì la Sicilia sud-orientale, e praticamente distrusse Ragusa (5.000 morti).
Iniziata la ricostruzione, mentre i nobili legati alle tradizioni preferirono ricostruire sullo stesso luogo dove sorgeva prima la città (Ragusa Ibla), il ceto borghese ed imprenditoriale decise di andare a costruire sulla vicina collina del Patro. Nacquero così due centri abitati distinti, che solo nel 1927 sono stati accorpati in un unico Comune.
Ragusa, capoluogo di provincia con circa 70.000 abitanti, è situata a sud dell’Isola nell’entroterra siciliano. Oltre che per le bellezze naturali ed artistiche, la città è nota per la fiorente agricoltura e per i pozzi petroliferi, dei quali il primo venne trivellato nel 1953.